Per chi come me inizia ad avere i capelli bianchi ed ha avuto il piacere di lavorare sia come imprenditore sia come manager d’azienda, anche multinazionale, e oggi si trova a veder riconosciute dal mercato alcune competenze, è un piacere riflettere sull’evoluzione degli strumenti di valorizzazione come ad esempio il CV – Curriculum Vitae.

Spesso l’abbiamo usato come biglietto da visita per farci conoscere e apprezzare dal mercato del lavoro e progressivamente il buon vecchio CV (che perlopiù conteneva un Curriculum Studiorum più che un Curriculum Vitae focalizzando l’attenzione più sui titoli formali e le esperienze lavorative che non quelle di Vita) ha seguito l’apertura delle frontiere, le istanze del mercato europeo, globale. E’ diventato il Curriculum Vitae Europeo (CVE), un documento che contiene i dati anagrafici, le competenze e le esperienze lavorative e formative di un candidato che si propone per una posizione, per una professione.

Questa versione permette già di integrare più informazioni e offrire una migliore conoscenza delle attitudini di una persona, in un formato standardizzato che agevola la lettura e le valutazioni.

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